LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Giovanni Rossato
|
||||
Respirate, respirate, come me il mare profondo è paradosso quello che manca in tanto pieno è il vuoto mancano gli unicorni una botola per il centro liquido della terra un’imprecazione tu sola che mi ascolti o forse lo fai con il lato sinistro, perché scrivere romanzi? Avere milioni di lettori dare in affitto le proprie pene a un modico prezzo, pensieri al macero nei mercatini dell’usato. Presso le fonti delle cascate come in un ologramma cinese le luci false si accendono e le porte sono chiuse a chi le guarda la vita è sufficiente trova i cavallucci marini nel bicchiere di sanbitter. Respirate, respirate, vi prego la sera arriva o forse è già arrivata le frenesie si irrigidiscono nella loro solitudine lei chatta con chissà chi o naviga su Pinterest
e non c’è dolore se non ti aspetti che il postino suoni alla porta o passi il treno;
meglio essere solitari per scelta che soli per mandato. |
|